Non mi sembra carino far cadere nel nulla le perle di saggezza che ci vengono elargite, solo perché siamo un po' stanchi e accaldati...
Pertanto, vi ricordo che un linguaggio increspato non è necessariamente poetico, anche se nel saggio su Antonio e Cleopatra si vede tutta la perspicuità della posizione di Auden su Shakespeare.
Come è facile immaginare - di conseguenza - non bisogna dare ai risvolti un passo garibaldino: molto meglio un paio di DeFonseca e la Sambuca Molinari - per quanto i tratti somatici di un individuo che ne faccia uso non possano non indurre al sonno.
Naturalmente, tutto è opinabile, anche gli esiti, perché la risposta è labile come le piste dell'Africa (soprattutto se Manganelli è fortemente Manganelli) ma deve essere da sola - non isolata.
Morale della favola: asciugate virilmente le lacrime, cercate comunque di evitare gli incisi un po' brutali.
Tutto il resto è peresson.
Baci
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5 commenti:
Sei un genio, la rielaborazione è la prima forma d'arte. Tra pochi mesi, magari un anno, forse due, questo linguaggio diverrà il tuo, e noi avremo così il primo clone di Gipi.
Sono privilegi!
Cavolo...ho pensato la stessa cosa...come fai a ricordaer tutto?
Non ti pinottizzare precocemente, può essere pericoloso ... narcissico e soprattutto surrettizio
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